Governo Hončaruk

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Governo Hončaruk
StatoUcraina (bandiera) Ucraina
Capo del governoOleksij Hončaruk
(Ind.)
CoalizioneServitore del Popolo
LegislaturaIX
Giuramento29 agosto 2019
Dimissioni17 gennaio 2020 (respinte)
Governo successivoŠmyhal'
4 marzo 2020

Il governo Hončaruk è stato il 20º governo dell'Ucraina, il primo della IX legislatura, in carica dal 29 agosto 2019 al 4 marzo 2020 per un totale di sei mesi e quattro giorni.

Si è trattato di un governo composto in larga parte da membri del partito Servitore del Popolo, detentore della maggioranza nella Verchovna Rada dopo le elezioni parlamentari del 2019, e indipendenti, tra cui lo stesso Primo ministro Oleksij Hončaruk, oltre che il Ministro degli affari interni Arsen Avakov, appartenente al partito Fronte Popolare e già presente nei due precedenti esecutivi; in parlamento il governo ha ricevuto anche sostegno esterno alla maggioranza.

Dopo esser stato eletto il 29 agosto 2019, durante la prima seduta della neoeletta legislatura, il parlamento nella stessa giornata ha approvato anche la composizione del gabinetto dei ministri. Dopo un periodo di tensioni col Presidente Volodymyr Zelens'kyj, il Primo ministro ha rassegnato le proprie dimissioni una prima volta il 17 gennaio 2020 e poi nuovamente il 4 marzo dello stesso anno. Con le sue dimissioni il governo è stato sciolto e sostituito dal governo Šmyhal'.

All'indomani delle elezioni parlamentari del 2019, durante la prima seduta della IX legislatura della Verchovna Rada, si è proceduto alla nomina del Primo ministro e successivamente all'approvazione della composizione del gabinetto dei ministri.

Il 29 agosto 2019 Oleksij Hončaruk, vicecapo dell'Ufficio del Presidente dell'Ucraina, è stato eletto come Primo ministro con 290 voti di cui 247 provenienti dal partito Servitore del Popolo, 22 dal gruppo parlamentare Per il futuro e 21 dai non iscritti; hanno votato contro 26 parlamentari del partito Solidarietà Europea e un parlamentare del gruppo misto.

Sostegno parlamentare per il Primo ministro[1]
Fazione A favore Contrari Astenuti Non votanti Totale
Servitore del Popolo 247 - - 4 251
Piattaforma di Opposizione - Per la Vita - - - 42 42
Solidarietà Europea - 26 - 1 27
Unione Pan-Ucraina "Patria" - - 12 12 24
Per il futuro 22 - - - 22
Voce - - 13 4 17
Non iscritti 21 1 10 4 37
Totale gruppi 290 27 35 66 418

Nel suo discorso Hončaruk ha sottolineato che nei successivi anni "almeno una grivnia su tre sarebbe stata utilizzata per ripagare i debiti" e che "nonostante i cambiamenti almeno 10 milioni di ucraini vivono al di sotto della soglia di povertà e la corruzione è ancora dilagante". Il neoeletto Primo ministro ha anche affermato che il nuovo governo "non avrebbe rubato" e che in occasione della visita del Fondo Monetario Internazionale in Ucraina, prevista a poche settimane dal voto, avrebbe negoziato un programma di cooperazione per i successivi 3/4 anni.[2]

Il partito Piattaforma di Opposizione - Per la Vita non ha partecipato alla votazione, sostenendo che la principale preoccupazione del Primo ministro sarebbe dovuta essere la conclusione della guerra del Donbass, mentre il partito Voce si è largamente astenuto, in assenza dei nominativi per il resto del governo. Il partito Solidarietà Europea, l'unico ad aver votato contro, ha messo in dubbio la trasparenza nella scelta dei candidati.[2]

Nella stessa giornata il parlamento è stato chiamato a decidere anche sulla nomina di Ivan Bakanov a capo del Servizio di sicurezza e di Ruslan Rjabošapka come Procuratore generale.

Successivamente la Verchovna Rada ha approvato la composizione del gabinetto dei ministri, nel quale il numero dei dicasteri è stato ridotto da 25 a 17, con 281 voti, accordando quindi la fiducia all'esecutivo. Ai sensi della Costituzione i ministeri degli Affari esteri e della Difesa sono stati votati a parte e i titolari nominati dal Presidente dell'Ucraina; questi ultimi hanno ottenuto un maggior numero di voti pari a 310 per Vadym Prystajko (affari esteri) e 314 per Andrij Zahorodnjuk (difesa).

Sostegno parlamentare per il governo[3]
Fazione A favore Contrari Astenuti Non votanti Totale
Servitore del Popolo 238 - 1 6 245
Piattaforma di Opposizione - Per la Vita - - - 30 30
Solidarietà Europea - 26 - - 26
Unione Pan-Ucraina "Patria" - - 17 5 22
Per il futuro 22 - - - 22
Voce - - 17 - 17
Non iscritti 21 - 10 2 33
Totale gruppi 281 26 45 43 395
Votazione per la nomina di Vadym Prystajko come Ministro degli affari esteri[4]
Fazione A favore Contrari Astenuti Non votanti Totale
Servitore del Popolo 250 - - 2 252
Piattaforma di Opposizione - Per la Vita - - - 34 34
Solidarietà Europea - - 25 1 26
Unione Pan-Ucraina "Patria" 21 - - 1 22
Per il futuro 20 - - 2 22
Voce - - 15 2 17
Non iscritti 19 - 9 7 35
Totale gruppi 310 - 49 49 408
Votazione per la nomina di Andrij Zahorodnjuk come Ministro della difesa[5]
Fazione A favore Contrari Astenuti Non votanti Totale
Servitore del Popolo 248 - - 3 251
Piattaforma di Opposizione - Per la Vita - - 1 36 37
Solidarietà Europea - 25 - - 25
Unione Pan-Ucraina "Patria" 22 - - - 22
Per il futuro 21 - - 1 22
Voce - - 9 5 14
Non iscritti 23 - 4 7 34
Totale gruppi 314 25 14 52 405

Particolarmente spinosa per il Primo ministro, per sua stessa ammissione, è stata la riconferma del Ministro degli affari interni Arsen Avakov, del partito Fronte Popolare, in carica dalla Rivoluzione ucraina del 2014 nei due precedenti esecutivi. Secondo Hončaruk la ragione principale per il mantenimento di Avakov è stata la presenza di conflitti nel paese, pur sostenendo che in ogni caso non si trattava di un componente insostituibile.[6]

Primo ministro
Titolare Carica Dal
Oleksij Hončaruk (Ind.) Primo ministro 29 agosto 2019
Dmytro Kuleba (SN) Vice primo ministro 29 agosto 2019
Mychajlo Fedorov (Ind.) Vice primo ministro 29 agosto 2019
Ministro per la trasformazione digitale
Denys Šmyhal' (Ind.) Vice primo ministro 20 febbraio 2020
Ministro per lo sviluppo regionale, l'edilizia e l'edilizia pubblica e servizi pubblici
Ministri
Membro Titolare Dal
Arsen Avakov (NF) Ministro degli affari interni 22 febbraio 2014
Vadym Prystajko (SN) Ministro degli affari esteri 29 agosto 2019
Oksana Markarova (Ind.) Ministro delle finanze 7 giugno 2018
Andrij Zahorodnjuk (Ind.) Ministro della difesa 29 agosto 2019
Julija Sokolovs'ka (Ind.) Ministro delle politiche sociali 29 agosto 2019
Oksana Koljada (Ind.) Ministro dei territori temporaneamente occupati, dei profughi e dei veterani 29 agosto 2019
Denys Maljus'ka (SN) Ministro della giustizia 29 agosto 2019
Zorjana Skalec'ka (SN) Ministro della salute 29 agosto 2019
Hanna Novosad (SN) Ministro dell'istruzione e delle scienze 29 agosto 2019
Oleksij Oržel' (SN) Ministro dell'ecologia e delle risorse naturali 29 agosto 2019
Vladyslav Kryklij (SN) Ministro delle infrastrutture 29 agosto 2019
Tymofij Mylovanov (Ind.) Ministro dello sviluppo economico, del commercio e dell'agricoltura 29 agosto 2019
Al'ona Babak Ministro dello sviluppo delle comunità e dei territori 29 agosto 2019
Volodymyr Borodjans'kyj (Ind.) Ministro della cultura, della gioventù e dello sport 29 agosto 2019
Dmytro Dubilet (Ind.) Ministro del gabinetto dei ministri 29 agosto 2019
  1. ^ (UK) Поіменне голосування про проект Постанови про призначення О.Гончарука на посаду Прем'єр-міністра України (№1022) - за основу та в цілому, su w1.c1.rada.gov.ua, Verchovna Rada. URL consultato il 2 marzo 2022.
  2. ^ a b (UKRU) ГОНЧАРУКА ПРИЗНАЧИЛИ ПРЕМ'ЄРОМ, in Ukraïns'ka pravda, 29 agosto 2019. URL consultato il 2 marzo 2022.
  3. ^ (UK) Поіменне голосування про призначення членів Кабінету Міністрів України, su w1.c1.rada.gov.ua. URL consultato il 2 marzo 2022 (archiviato il 29 agosto 2019).
  4. ^ (UK) Поіменне голосування про проект Постанови про призначення Пристайка В.В. на посаду Міністра закордонних справ України (№1024) - за основу та в цілому, su w1.c1.rada.gov.ua. URL consultato il 2 marzo 2022 (archiviato il 29 agosto 2019).
  5. ^ (UK) Поіменне голосування про проект Постанови про призначення А.Загороднюка Міністром оборони України (№1023) - за основу та в цілому, su w1.c1.rada.gov.ua. URL consultato il 2 marzo 2022 (archiviato il 29 agosto 2019).
  6. ^ (UKRU) Новий прем’єр пояснив, як лишили Авакова: "червоні лінії", in Ukraïns'ka pravda, 30 agosto 2019. URL consultato il 2 marzo 2022.